FOGLIO LAPIS - OTTOBRE- 2023

 

Se ne discute in India, un grande Paese ricco di lingue, tradizioni e culture locali. Il sistema educativo deve promuovere l'unità nazionale o incoraggiare questa molteplicità? La laboriosa ricerca di un compromesso

 

In India ci sono due lingue ufficiali, hindi e inglese, e una ventina di lingue locali parlate nei singoli Stati che compongono la struttura federale della Repubblica. Questo implica ovviamente una straordinaria molteplicità di culture e di tradizioni, che sono insieme una grande ricchezza e un limite alla compattezza del Paese che detiene da alcuni mesi quel primato per numero di abitanti che apparteneva alla Cina. É dunque perfettamente comprensibile che nel gigante asiatico si discuta animatamente su un punto cruciale: se il sistema educativo debba riflettere le diversità locali o al contrario difendere l'unità nazionale. Il quotidiano Times of India di New Delhi fornisce i dettagli di questo dibattito.

É ovvio che i due obiettivi contrapposti hanno entrambi una forte motivazione, e che la formulazione ideale sarebbe una difesa della compattezza etnica e sociale che al tempo stesso salvaguardasse il mosaico delle culture locali. Ma non è facile raggiungere un compromesso che vada bene sia ai fautori di un'India coesa sia a coloro che sono affascinati dalla sua straordinaria ricchezza di modelli culturali.

Questi ultimi chiedono da sempre che il sistema educativo si faccia carico di questa poliedrica realtà garantendo curricula personali e programmi basati sulle realtà locali nella scuola primaria e secondaria. Per contemperare questo obiettivo e la visione opposta, di una rigida uniformità programmatica che superi le diversità culturali, viene proposta una formula di compromesso, che consenta di ricavare il massimo di differenziazione programmatica e curricolare da un'applicazione corretta delle norme attuali.

Si fa notare che la Costituzione di quella che viene chiamata la più popolosa democrazia del mondo assegna agli Stati federati l'organizzazione del sistema educativo, e che all'interno dei singoli ordinamenti attualmente in vigore figura il proposito di non schiacciare la molteplicità delle culture ma di valorizzarla: si faccia dunque buon uso di queste norme contrastando la tendenza, da più parti denunciata, ad appiattire tutto questo sotto la pressione dello Stato centrale. Troppo poco, sostengono i fautori della scuola libera da ogni condizionamento centralistico. E così il dibattito continua.

                                                                 a. v.  

 

 


                                                  

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