FOGLIO LAPIS - OTTOBRE- 2023

 

La vicenda degli oltre duemila posti di ruolo nelle scuole dell'Emilia-Romagna rifiutati da insegnanti precari. Troppo costoso vivere in quella regione, meglio rassegnarsi e tirare avanti sotto casa

 

I responsabili del sistema educativo dell'Emilia-Romagna credevano di aver trovato la soluziono giusta. L'anno scolastico è ormai vicino e mancano più di duemila docenti? Semplice, facciamo una chiamata lampo a insegnanti che già lavorano come precari in altre regioni, li inquadriamo come docenti di ruolo e il problema è risolto. Ma avevano trascurato di considerare un dettaglio che si è rivelato decisivo fino a compromettere l'operazione: il costo della vita.

Gli insegnanti potenzialmente interessati a questo avanzamento di carriera con trasferimento vivono e lavorano prevalentemente nelle regioni del Mezzogiorno e delle isole, dove i prezzi sono decisamente più contenuti. Di più: i precari del Sud generalmente non hanno spese d'alloggio, perché abitano nella casa dei genitori.

Trasferendosi a Bologna, a Ravenna, Ferrara, Modena, Parma o nelle altre città emiliano-romagnole o anche nei centri minori della provincia, avrebbero dovuto affrontare non soltanto le maggiori spese dovute al carovita ma anche la necessità di trovare un alloggio dai costi generalmente proibitivi, soprattutto da parte di docenti all'inizio della carriera.

Dunque, fatti un po' di conti, quasi tutti hanno detto no grazie. Le carenze riguardavano 2137 posti di ruolo, dei quali 1861 per insegnanti di sostegno: soltanto diciassette hanno aderito all'iniziativa accettando il trasferimento. Tutti gli altri non se la sono sentita: meglio rimanere precari ma restarcene a casa nostra...

L'episodio la dice lunga non soltanto sui problemi connessi con una situazione economica pervasa di criticità che spingono all'insù i prezzi, ma anche sull'annosa questione degli stipendi nel vitale settore della scuola. É mai possibile che un professionista impegnato in un'attività così cruciale non sia in condizione di affrontare il costo della vita in una parte del territorio nazionale? Una parte che certo non si limita all'Emilia-Romagna ma include l'intero Centro-Nord.

In fondo proprio questa condizione di trattamenti economici inadeguati è una delle ragioni per cui i docenti non godono più del prestigio sociale di una volta. Eppure non dovremmo trascurare il fatto che sono proprio loro, i maestri e i professori e tutti coloro che mandano avanti il sistema educativo, ad avere in mano il futuro dei nostri ragazzi, dunque il futuro del nostro paese.

                                                                 f. s.  

 

 


                                                  

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