FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO- 2020

 

Non è difficile capire perché tanti giovani italiani cercano all'estero quelle opportunità che in patria vengono loro negate – La breve storia di un'iniziativa che mirava proprio a migliorare la condizione giovanile, e che un Paese ostile e corrotto ha impietosamente boicottato – La speranza del riscatto affidata alla parte buona e onesta della società

 

Semplicemente affermo che fanno benissimo i nostri giovani ad andarsene via da un Paese come è attualmente l'Italia, perché al loro posto farei lo stesso. Certo che ventitré anni fa, quando fondai con mio marito l'associazione LAPIS, non avrei mai immaginato di arrivare a questa triste conclusione. Anche perché non mi sarei mai cimentata nell'impresa titanica di offrire il nostro contributo umano e professionale al miglioramento della condizione giovanile in Italia.

Proprio dall'aspetto educativo partì la nostra azione, la nostra indagine speculativa non la facemmo seduti al calduccio a casa nostra, davanti a un computer, ma recandoci personalmente fin negli angoli più remoti della nostra penisola per ascoltare direttamente dai giovani, dagli insegnanti, dai tutori della legge, dai preti, dagli imprenditori, dalle USL, dai sindacati e chi più ne ha più ne metta... quali fossero le necessità impellenti, basate sulle realtà locali, per migliorare la condizione giovanile, soprattutto nel senso di poter garantire ai ragazzi un'educazione che aprisse loro la prospettiva di un futuro certo e dignitoso di lavoro e di legalità.

Tutto questo abbiamo fatto e amaramente affermo che soltanto adesso capisco come mai alcuni si meravigliassero tanto della nostra presenza “a casa loro” per interessarci realmente dei loro figli. Noi che non cercavamo sponde politiche e non raccoglievamo elemosine. Per questo a volte ci siamo potuti permettere di fare la voce grossa e di esprimere apertamente le nostre considerazioni contro chi specula, ammantandosi di “sociale”, sulla vita e sul futuro dei nostri figli. Quanti sospetti ha generato la nostra azione, sembrava incredibile che esistessero dei paladini impegnati a combattere solo per amore di giustizia. Eravamo “pericolosi”, come sarebbe considerato oggi, più che nel passato, Gesù Cristo da quelli che si proclamano suoi rappresentanti, tanto che se improvvisamente tornasse neanche a 33 anni lo farebbero arrivare, lo coprirebbero di vergognose infamie e riuscirebbero a bloccarne la vivificante azione.

Esattamente questo è toccato alla nostra piccola, ma immensamente stupenda, limpida come acqua di sorgente, Associazione LAPIS e ai suoi rappresentanti. I giovani fanno bene ad andarsene da un Paese corrotto e marcio fin nelle fondamenta, dove quello che c'è di buono e di onesto - e ce n'è veramente tanto per fortuna - per sopravvivere deve accettare compromessi con la propria coscienza e scendere a patti con lo status quo. É terribile, e meno male che i nostri giovani, i migliori, NON CI STANNO... e se ne vanno. Noi restiamo qui, nel Paese abbandonato dalla sua più preziosa risorsa umana, affidandoci alla speranza che una vera rivoluzione morale, attuata dalla parte sana della società italiana, ponga le basi per il loro ritorno.

 

                        Marilena Farruggia Venturi presidente LAPIS

 

 


                                           

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