FOGLIO LAPIS - SETTEMBRE 2000

 

 

La riuscita impresa telematica di una quinta magistrale di Torino, coadiuvata da una terza professionale - I ragazzi hanno realizzato un ipertesto che è insieme una impeccabile guida turistica della loro città e un prezioso archivio di poesie, canzoni, proverbi

 

Come dare vita e sostanza all'Area Progetto? Per la V I dell'istituto magistrale A. Gramsci di Torino la discussione non ha richiesto troppo tempo. La loro città si apprestava a prendere parte alle manifestazioni del Giubileo attraverso una nuova ostensione della Sindone, inoltre è ormai in fase preparatoria l'organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2006. Dunque perché non afferrare l'occasione cercando di far conoscere Torino ai molti, italiani e stranieri, che due circostanze così diverse ma ugualmente importanti porteranno a contatto con la città? Naturalmente la cosa andava fatta attraverso lo strumento più aggiornato, cioè un ipertesto da condensarsi in un CD rom e da affidarsi alle impalpabili ma onnipresenti maglie della Grande Rete.

La scelta è stata facilitata da un precedente di successo: già la classe si era impegnata in una articolata descrizione della sua città. Lo aveva fatto partecipando con altre scuole superiori e con la Consulta per le persone in difficoltà a un eccellente lavoro pubblicato dal Comune: "Torino. Quattro itinerari turistici per disabili e persone con mobilità ridotta". Per garantirsi sull'impegnativo versante linguistico serviva anche la collaborazione di una classe particolarmente abilitata a curare le traduzioni: è stata così acquisita la disponibilità della III A dell'istituto professionale G. Giolitti, una scuola che prepara futuri operatori turistici.

Il risultato del nuovo impegno a molte mani (diciassette gli autori della V I, ventidue quelli della III A, responsabile del progetto e webmaster il prof. Clemente Porreca) eccolo qui: "Torino: storia, arte, cultura". Lo si può raggiungere all'indirizzo internet http://space.tin.it/clubnet/clporrec, che offre l'essenziale di un lavoro non a caso più volte citato per la qualità dei suoi contenuti e per la sua impeccabile veste informatica. Chi vuole saperne ancora di più può procurarsi, contattando questo stesso sito, il CD rom che contiene la versione integrale. Che dire di un testo che è insieme guida turistica, repertorio di citazioni e saggezza popolare, galleria di immagini e di informazioni in quattro lingue?

Solo poche notazioni sul merito, di cui solo l'esplorazione diretta può dare un'idea aderente al vero. I ragazzi della V I e della III A hanno tracciato a partire dalla nevralgica Piazza Castello tre itinerari, meticolosamente descritti ed efficacemente illustrati e preceduti da una introduzione storico-urbanistica. Una particolare attenzione è rivolta alla fruibilità dei luoghi da parte dei disabili e di chiunque abbia problemi di mobilità. Accanto alla raccolta di canzoni, poesie, proverbi, c'è un glossario e ci sono schede dei monumenti che punteggiano la città e dei personaggi che ne affollano la storia. Di particolarissimo interesse il capitolo su Torino magica, dove si illustrano gli arcani di una città che con Praga e Lione da una parte, con Londra e San Francisco dall'altra, è vertice di misteriosi triangoli sacri. Sono curiosità, almeno per chi non crede alle fiabe se non per la loro valenza poetica: ma è stato giusto includerle nell'immagine di una città che ha sempre mostrato di prenderle sul serio, trasformandole in un aspetto della propria tradizione.

Al di là dei contenuti di questo lavoro preme qui sottolinearne due aspetti. Il primo riguarda le sue finalità didattiche. Scegliendo questo tipo di progetto, e organizzandone la realizzazione attraverso gruppi e sottogruppi, si è puntato verso alcuni obiettivi: il reperimento di informazioni da fonti diverse, l'organizzazione della ricerca, il confronto dei dati e delle informazioni, la selezione del materiale raccolto, la relazione sul lavoro svolto. Inoltre, nello specifico, l'approfondimento di temi storico-artistici, il confronto fra le acquisizioni scolastiche e l'esperienza sul vivo, l'apprendimento degli strumenti multimediali, il potenziamento delle conoscenze linguistiche. Secondo aspetto: visto che una parte notevole degli autori, dato il tipo di scuola superiore che hanno scelto, è probabilmente orientata verso l'insegnamento, il loro impegno prefigura finalmente una classe docente non più bloccata da quei paralizzanti complessi di inferiorità tecnologica di cui parliamo in altra parte di questo Foglio Lapis. Come gli studenti di oggi, i docenti di domani saranno finalmente in pace con il computer e internet: anche per questo prezioso segnale bisogna dire grazie ai ragazzi di Torino.

 

a.v.

 

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