FOGLIO LAPIS - OTTOBRE- 2021

 

Secondo uno studio britannico una corretta alimentazione dei giovanissimi è strettamente correlata non solo con il rendimento scolastico, ma anche con la salute mentale. Cifre alla mano, un gruppo di esperti segnala la necessità per i giovani di pasti regolari, ricchi di frutta e verdure

 

Può sembrare intuitivo e ovvio, ma stavolta il discorso poggia su una base scientifica e statistica: una buona ed equilibrata alimentazione è il necessario presupposto non soltanto di un buon rendimento scolastico, ma anche della stessa salute mentale dei ragazzi. Riferisce il quotidiano The Guardian di Londra che un gruppo di esperti britannici ha raccolto i dati relativi a un campione di quasi novemila alunni di cinquanta scuole primarie e secondarie del distretto scolastico di Norfolk, allo scopo di esaminare il rapporto fra cibo e benessere mentale. L'iniziativa prende le mosse da un dato allarmante: l'NHS (National Health Service) è sempre più frequentemente mobilitato su questo fronte. L'associazione reale degli psichiatri ha segnalato che in tre mesi ben duecentomila ragazzi nel Regno unito hanno avuto bisogno dell'assistenza dei servizi di salute mentale, quasi il doppio rispetto ai livelli pre-pandemici. Il problema è evidentemente strutturale e continuerà a far parlare di sé anche dopo il superamento della pandemia.

Infatti la ricerca riportata dal Guardian è andata oltre la contingenza legata al coronavirus raggiungendo conclusioni di carattere generale. A cominciare da questa: i ragazzi che ogni giorno mangiano cinque o più volte frutta e altri cibi vegetali hanno una buona salute mentale, che invece entra in crisi in assenza di questa abitudine. Mentre sono state abbondantemente esplorate le correlazioni fra alimentazione e salute fisica, è la prima volta, si fa notare, che uno studio specialistico esamina la relazione fra cibo e benessere emotivo. La questione è nevralgica, perché i disturbi di carattere emotivo sono sempre più diffusi fra i giovanissimi, la pandemia e le restrizioni che ha indotto a imporre non hanno fatto che esacerbare la situazione.

I partecipanti al sondaggio hanno riferito ai ricercatori sulle loro abitudini alimentari, e sono stati sottoposti a test per analizzare le loro caratteristiche in materia di umore, capacità di rilassarsi, relazioni interpersonali, situazioni familiari, eventuali esperienze negative durante l'infanzia. Per quanto riguarda l'alimentazione, l'indagine ha rivelato che soltanto il 25 per cento dei ragazzi che frequentano la scuola secondaria e il 28 per cento degli alunni di primaria hanno abitudini nutrizionali corrette. Risulta addirittura che un decimo dei ragazzi non mangia mai frutta né altri vegetali. Inoltre il 20 per cento di chi frequenta le superiori e il 10 dei piccoli della scuola primaria non fa affatto colazione.

É proprio fra costoro che si registra il maggior numero di casi di disordini mentali, oltre che un rendimento scolastico sensibilmente inferiore alla media. Il rapporto fra nutrizione carente o sbagliata e benessere mentale, fanno sapere i ricercatori citati dal Guardian, emerge con particolare evidenza fra i ragazzi della scuola secondaria, nei quali evidentemente gli effetti negativi delle cattive abitudini alimentari si sono accumulati negli anni. Mediamente, in una classe di trenta alunni, ventuno fanno una colazione appropriata prima di andare a scuola, quattro non mangiano nulla al mattino, tre addirittura saltano il lunch prima delle lezioni pomeridiane. Infine i ricercatori britannici mettono in guardia contro le prime colazioni basate esclusivamente sulle bevande energetiche: agli effetti del benessere mentale non soltanto sono dannose, ma lo sono ancora di più del digiuno mattutino.

                                                                 r. f. l.  

 

 


                                                  

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