FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2017

 
 

Che cosa ci faceva Hemingway in quell'angolo di Cuba, ottanta miglia dalla sua residenza di Key West, Florida? - Se fosse intervenuta Irma non proprio la dolce, con i suoi venti ciclonici, quel che faceva si sarebbe ritorto contro di lui – In questi tempi contrassegnati da un disastro ecologico ormai sotto gli occhi di tutti, è confortante l'elogio sardo di un regime fiscale per una volta bonario

 

“Hemingway pissed here”… PROPRIO QUI! E se ci fosse stata Irma coi suoi venti contrari?... È solo un’ipotesi fantastica o una realistica? Grazie a un pensiero che si è messo di traverso
“Pissed here” si può tradire in due maniere: “Fece la pipì qui”, una volta sola.
“Faceva qui la pipì”… tutte le volte.
L’ambiguità verbistica è fantastica! Fa breccia! Come a Porta Pia. “L’uomo è uno stupido”, dichiara Papa Francesco citando un salmo.

             Flashback:

Hemingway ha la casa a Key West, che dista un’ottantina di miglia da Cuba.
Irma è un ciclone ciclopico con venti che superano i dugento chilometri allora all’indirizzo di Cuba, poi di Key West. È una “semina di tegole rotte”. Ma i gatti di Hemingway sono salvi. Le gattilene dicono che:

“Il gatto verde
la pazienza perde
e i bambini punge
con sedici unghie”…

Eh, sì! Perché il disastro ecologico prodotto dall’uomo è sotto gli occhi di tutti, anche di Rick Scott, governatore della Florida, sostenitore di Trump… L’inganna tori
“L’uomo è uno stupìdo”,
miagolano i gatti di Hemingway imitando la voce di Stanlio e Ollio della serie Laurel & Hardy. E il grande scrittore a me ricano “Pissed here”, dove sta scritto. Non una volta sola, ma tutti i giorni che Dio mette in terra, fa qui la pipì.

Firma Irma la dolce

Grazie a un pensiero che si è messo per traverso ho fatto una grande scoperta:
sono completamente sola nell’universo. Nonostante le numerosissime apparenze oltre a me non esiste niente.
E tutto quello che c’è al di fuori di me il da me diverso è solo folle immaginazione.
Mio figlio e la sua aggressività? Della mia aggressività una proiezione.
La mia sgarbata figlia? La mia ruvidezza personificata La mia madre assente, deludente?
Il mio primigenio niente

Il mio vaghissimo compagno? Il fragile sogno Di sfiorare un’altra mano

Il mio psicanalista? Un doppio sogno: di sopravvivere al deserto e di sopportarne la vista.
Io sono sola, unica, al centro di un mondo vacillante tutti gli altri: ombre che si accendono di luce
per un istante
se li guardo, se mi giro
se no fantasmi, sogni, figurine pallide di sale. Bisogna fare attenzione, è tutto molto labile non occorre, per spazzare via l’inganno,
un altro diluvio universale
basta che io mi svegli, che un cane abbai; basta una lacrima per sciogliere il trucco
Per questo, scrupolosamente, non piango mai
Il dissesto idrogeologico

 

Guvernu italiano ti ringrazio
ca pi pisciari non si paga
duziu ca pi fari na bona
cacata
nun c’è bisugnu da carta bullata.

 

Questo graffito sta contaminando i muri di Nuoro, dimostrando che “nuoro” e “nuora” sono un binomio fantastico.
           + casa.

Sorduo e mutuo.

 

 

 

                                                          Filippo Nibbi 
                                         

    


                                                  

 
 

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