FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2013

 
 

“Non ho paura di nessuno”, dice la ragazzina pakistana che sfida il furore oscurantista battendosi contro l'esclusione femminile dall'istruzione – A sedici anni, è candidata al Nobel per la pace – Dietro il suo straordinario impegno civile c'è una promessa della comunità internazionale che non sarà possibile mantenere – Si era fissata al 2015 la data in cui l'istruzione primaria sarebbe stata assicurata a tutti – Non sarà così, ma qualche passo avanti è stato fatto

 

I terroristi credevano di fermarmi ma nulla è cambiato nella mia vita se non il fatto che sono morte la debolezza e la paura, sostituite dalla forza e dal coraggio... Io non ce l'ho con nessuno, non cerco una personale vendetta contro i talebani... Sono qui per difendere il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Voglio l'istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani...” Così parlava lo scorso 12 luglio, nel palazzo delle Nazioni Unite a New York, una ragazza che proprio quel giorno compiva sedici anni. Poco più di un anno prima Malala Yousafzai era stata gravemente ferita in un attentato sul bus che la riportava a casa da scuola: colpita dai terroristi talebani ostili all'istruzione femminile. Sopravvissuta dopo un difficile intervento chirurgico al capo, è rapidamente diventata l'icona del diritto all'istruzione per tutti, il partito laburista norvegese l'ha candidata al Premio Nobel per la pace.

Il messaggio di Malala scuote una realtà intollerabile, anche se da qualche anno in movimento. Ci sono nel mondo una sessantina di milioni di bambini che non ricevono l'istruzione elementare. É vero, tredici anni or sono erano molti di più, oltre cento milioni, ma proprio nel 2000 la comunità internazionale aveva preso un impegno solenne: questa ferita sarà sanata entro il 2015, per quella data nessun bambino sarà fuori dalle aule scolastiche. Ormai a ridosso della scadenza l'obiettivo appare irraggiungibile, come ammette Irina Bokova, direttore generale dell'Unesco. Dopo un avvio promettente che ha sensibilmente ridotto le dimensioni del problema, si è determinata una sorta di stallo, complice la grave crisi finanziaria internazionale.

Tuttavia, fa notare la Bokova, non si può passare sotto silenzio il fatto che in Afghanistan, per esempio, le ragazze che frequentano le scuole sono passate dal quattro per cento del 2000 a circa il 70 di oggi. Inoltre alla valutazione quantitativa del problema si sono progressivamente affiancati criteri di giudizio sulla qualità dell'istruzione, in considerazione del fatto che si sono registrate forti carenze, e che non tutti i bambini usciti dalle aule scolastiche hanno acquisito a sufficienza le necessarie capacità di lettura-scrittura. Infine sempre più si fa strada la persuasione che l'alfabetizzazione, in un mondo precario come l'attuale, va vista “anche” come un problema di sicurezza. La mancanza d'istruzione aggrava infatti la piaga della disoccupazione giovanile, mentre facilita il reclutamento fra i giovani da parte dei gruppi terroristici. L'enfasi sulla sicurezza dovrebbe portare, nella visione dell'Unicef, a più sostanziosi stanziamenti da parte dei governi, che temono il terrorismo più di ogni altra cosa.

Le ragioni per cui tanti bambini non possono frequentare la scuola sono di varia natura. Si va dai conflitti armati alla carenza di personale docente, dalla corruzione che distrae fondi alla disorganizzazione di molte amministrazioni, dai costi dell'istruzione ai pregiudizi ideologici, come quello ostile all'istruzione femminile contro il quale si batte Malala Yousafzai. L'Unicef fa notare che oltre la metà del problema si concentra in otto paesi: Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Haiti, India, Nigeria, Sudan meridionale, Yemen. India ed Etiopia, si fa notare, hanno compiuto sostanziali passi in avanti, mentre in Nigeria infuria un terrorismo a matrice religiosa che troppo spesso prende di mira proprio le scuole.

                                                          a. v.  
                                         

    


                                                  

 
 

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