FOGLIO LAPIS - GIUGNO - 2012

 
 

Il nuovo capo dello stato francese François Hollande non ha perduto tempo: in campagna elettorale aveva promesso una nuova politica scolastica e l'impegno è stato mantenuto – La circolare Guéant, che impediva ai laureati stranieri di cercare un'occupazione in Francia, è stata abrogata – Il sistema accademico francese continua ad attrarre studenti dall'estero, soprattutto dai paesi arabi francofoni, ma anche dal Regno Unito e dalla Germania

 

Prima di tutto il governo del nuovo presidente francese François Hollande ha abrogato la circolare che l'allora ministro dell'interno, Claude Guéant, aveva emesso il 31 maggio 2011. Un documento assai controverso, che restringeva drasticamente la possibilità, per gli studenti stranieri che si erano diplomati presso le scuole e le università francesi, di lavorare in Francia. Adottata per guadagnare voti a destra, sottraendoli a quel Front National che sotto la guida di Marine Le Pen sembrava insidiare le possibilità del presidente Nicolas Sarkozy di rimanere all'Eliseo, la circolare Guéant non solo si è rivelata inutile dal punto di vista elettorale, ma ha provocato malumori nel mondo dell'impresa, chiamata a rinunciare all'apporto di personale qualificato e formato in Francia, attriti con i paesi d'origine di molti diplomati costretti a lasciare il paese, infine le proteste di chi ha buon gioco a ricordare che i diritti dell'uomo sono nati proprio in Francia. La norma affidava ai prefetti il compito di vagliare “con rigore” le domande di autorizzazione al lavoro presentate dagli studenti stranieri, e di esercitare un “controllo approfondito” sulle richieste di mutare il permesso di studio in permesso di lavoro.

Durante la campagna elettorale che lo ha portato alla presidenza, Hollande aveva promesso che l'abrogazione della circolare sarebbe stata uno dei suoi primi atti di governo. É stata in pratica sostituita da una nuova normativa, presentata congiuntamente dal ministro dell'interno Manuel Valls, e dai suoi colleghi Michel Sapin e Geneviève Fioraso, responsabili rispettivamente per la formazione professionale e l'insegnamento superiore, che “stabilisce regole precise e trasparenti nel quadro di un codice per l'ingresso e il soggiorno degli stranieri, del diritto d'asilo e del codice del lavoro”. Quest'ultimo richiamo è politicamente significativo, perché facendo appello a uno statuto in vigore per i cittadini francesi di fatto equipara a costoro gli studenti e i lavoratori immigrati. Altri adeguamenti della normativa in senso progressista sono rinviati a quando la prevista affermazione della sinistra di Hollande anche alle elezioni legislative avrà assicurato al nuovo presidente il puntello di una solida maggioranza parlamentare.

Secondo dati forniti dal segretariato generale dell'immigrazione oltre settecentomila dei sei milioni e duecentoquarantamila “superlaureati”, usciti cioè dai masters, dai dottorati e dalla celebri grandes écoles, sono immigrati. Ciò significa che la percentuale di chi ha ottenuto questi titoli è superiore fra gli immigrati, rispetto al dato medio nazionale. I principali paesi di provenienza dei superlaureati stranieri sono, nell'ordine, Algeria, Marocco, Regno Unito, Germania, Tunisia. Sono stranieri, in particolare, oltre il quaranta per cento dei dottorandi nelle università e nelle grandes écoles. Se la circolare Guéant rischiava di compromettere questi successi del sistema educativo francese, il pericolo è ora scongiurato, commentano gli osservatori. Si fa anche rilevare un terzo degli studenti affluiti in Francia nel 2002 si trova ancora nel paese: o vi hanno trovato lavoro, o vi hanno contratto matrimonio, o infine, per un decimo, sono ancora titolari di permessi di studio.

 

                                                          f. s. 
                                         

    


                                                  

 
 

Clicca qui per iscriverti alla nostra newsletter!

 

Torna al Foglio Lapis giugno 2012

 

Mandaci un' E-mail!