FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2016

 
 

Troppi adolescenti, finita la scuola a quindici anni, attendono inoperosi l'età adulta – Per questo rischiano di farsi trovare impreparati all'impatto con il mondo del lavoro – Di qui l'iniziativa annunciata dal governo di Vienna: fino ai diciotto anni i ragazzi dovranno o proseguire gli studi o frequentare corsi di formazione professionale – Una mossa destinata, fra l'altro, a combattere una disoccupazione giovanile troppo alta

 

Sono circa cinquemila i ragazzi austriaci tra i quindici e i diciotto anni che ogni anno abbandonano la scuola senza sostituire l'impegno scolastico con alcun lavoro o corso di formazione professionale. "Questa cifra è fin troppo alta", afferma il Ministro degli Affari Sociali Rudolf Hundstorfer, promotore della nuova legge che dal prossimo anno accademico obbligherà i giovani fino ai diciotto anni ad essere iscritti ad un qualsivoglia programma di formazione, che sia professionale o scolastico.

La scuola dell'obbligo in Austria è della durata di nove anni, fino ad adesso era quindi potenzialmente possibile ritirarsi dai banchi di scuola a quindici anni e darsi alla nullafacenza, per poi, qualche anno più tardi, scoprirsi troppo poco qualificati per accedere al mercato del lavoro. A quel punto era lo stato a dover intervenire con aiuti finanziari. Uno degli obiettivi della legge appena promossa è proprio quello di combattere il ricorso dei giovanissimi ai sussidi di disoccupazione.

Il nuovo ordinamento andrà a toccare anche quei minori che, una volta abbandonata la scuola, si dedicano a lavori minimamente qualificati (pulizie e simili): dovranno rinunciare a questa attività ed iscriversi ad un corso di formazione. Le multe per la mancata osservanza della legge avranno un importo variabile dai 100 ai 1000 euro e verranno applicate a partire dal luglio 2017.

Coloro che, non soddisfatti, decidessero di abbandonare un corso di formazione professionale dovranno sceglierne un secondo entro quattro mesi. Molti giovani probabilmente opteranno semplicemente per un più lungo soggiorno tra i banchi scolastici. I promotori della legge sono convinti che qualunque sia la scelta che i singoli effettueranno, questa avrà delle ripercussioni positive e determinanti sul loro futuro professionale e che il mercato del lavoro li incontrerà più solidi e preparati. La speranza è anche quella di ridurre il tasso di disoccupazione del paese e specialmente quello che riguarda i giovani.

I minori e le loro famiglie verranno seguiti da vicino nella valutazione del percorso migliore tra quelli disponibili e per questo dovranno essere aperte delle apposite strutture e create delle figure professionali. Saranno necessari anche dei grossi investimenti nell'ambito dell'offerta formativa e l'attivazione del nuovo decreto legislativo, prevista per il prossimo autunno, costerà alla repubblica austriaca circa ventidue milioni di euro soltanto per il primo anno, cinquantacinque milioni fino al 2019.

                                                          Laura Venturi 
                                         

    


                                                  

 
 

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