FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2011

 
 

Stavolta la Fantastica ci propone un eptalogo: non sono sette comandamenti, ma altrettante competenze che andrebbero sviluppate nei bambini per creare le premesse di un’accettabile democrazia – Fatta di esseri umani che non si costruiscano l’“altro” proiettando su certi gruppi le proprietà cosiddette animali in modo da evidenziarsi per contrasto come gli eletti – In fondo, per evitare questo e altro, la società “accidentale” ha molte frecce al suo arco

 

“ Tu scendi dalle stelle “ …

– Quando cadono, le Feste si fanno male?

La domanda non è peregrina, in peregrinaggio verso Roma, come potrebbe assembrare nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Italia, Luciana, Costanza, Lucrezia Festa, le quattro Festa, le ho conosciute veramente. Sono state insegnanti di Fantastica in varie scuole elementari e medie, e mi assicurano che ci vuole una buona dose di cinismo a frequentare una Festa a Milano. Come dire: "Ti faranno la festa…".

Sotto le feste, è intasata, Milano… È pazzesco! È costipata come la mamma del Tatone costretta a starsene a letto a più di novant'anni.

La Chicchi, 59, e la Bebe, 4, sono state a trovare la mamma del Tatone, e si trovano imbottigliate nella marmellata del traffico.

– Io non voglio diventare vecchissima, ma ricchissima – dice improvvisa la Bebe.

– … Dove li trovi i soldi? – la riprende la zia.

– Dai vecchietti – risponde la Bebe.

– … Come fai a farteli dare? – insiste incuriosita la zia.

– … Glieli strappo! – esclama soddisfatta la bambina.

Se la vedeste, la Bebe, ha due fossette nelle guance, dove c'è posto appena per uno spicciolo. Capelli a caschetto, obbligatorio quando sale in macchina.

Spero che i miei elettori siano così vispi da avere già capito dove vado a imparare…

O non s'era detto che i soldi sono lo "sterco del demonio", la "merda"? – Ma quanti insegnanti – direbbe Gianni Rodari – riconoscono ai loro scolari la libertà di scrivere, se occorre, la parola "merda"? – (Grammatica della fantasia, Einaudi, 1973, pag. 119).

Ho avuto la conferma da una Festa che agli inizi del secolo scorso, il Ventesimo Secolo, agli albori del ventennio fascista, quando nelle case signorili milanesi esistevano ancora i "fanti" per la fronte e le fantesche per le faccende domestiche, la fantesca era convinta che quella cosa (cioè, la "merda") quei signori lì non la fanno.

La società accidentale, pertanto – come riporta la Princeton University Press – ha un notevole spazio per influenzare la direzione che l'individuo può imboccare. Le recenti ricerche sulla sensazione di disgusto dimostrano che esso non  è qualcosa di meramente viscerale, ma ha una forte componente cognitiva, che comprende le idee di contaminazione o di profanazione…

Un modo molto efficace, standardizzato in Padania dall'educazione cinica, consiste nel proiettare le proprietà dell'animalità stessa – cattivo odore, trasudazione corporea, viscidità – su un gruppo di persone, per trattarle poi alla stregua di elementi di contaminazione o di profanazione, e di trasformarle in una sottospecie, in un gruppo definito, in una zona cuscinetto interposta per così dire tra l'individuo ansioso e i temuti e stigmatizzati attributi dell'animalità, di cui sarebbero "portatori sani" gli africani, gli ebrei, le donne, gli omosessuali, gli zingari, i poveri, le classi inferiori nella gerarchia indiana delle caste. Di fatto, questi gruppi fungono da "altro" animale, e proprio escludendo tale gruppo, gli individui privilegiati riescono a definirsi superiori a esso, perfino trascendenti… Faccio notare che nell'accezione berlusconiana, i poveri non esistono oggi in Padania in quanto tali, ma come "disadattati al benessere".

Così se una nazione vuole promuovere una sorta di democrazia umana, fatta di individui sensibili, capace di dare le opportunità migliori per la "vita, la libertà e il raggiungimento della felicità" a ogni individuo, quali competenze dovrà sviluppare nei cittadini, iniziando dai bambini? Ecco le principali:

1)  La capacità di riflettere bene sulle questioni politiche che riguardano la nazione per saper esaminare, ponderare, argomen­tare e dibattere, senza mai sottomettersi e cedere né alle tradizio­ni né a un'autorità superiore.

2)  La capacità di riconoscere i propri concittadini come indivi­dui aventi i medesimi diritti, an­che se sono diversi per razza, reli­gione, genere e orientamento sessuale; di considerarli con ri­spetto, come fine e non come mezzo da manipolare per il pro­prio tornaconto personale.

3)  La capacità di preoccuparsi e avere a cuore la vita altrui, di com­prendere che cosa implicano alcune politiche ai fini delle oppor­tunità e delle esperienze offerte ai propri concittadini, diversi per vari aspetti, e per le persone che vivono fuori dalla propria nazio­ne.

4)  La capacità di immaginare tutta una molteplicità di questio­ni complesse che possono avere un'influenza sulla storia della vita umana nel suo svolgersi; di pen­sare all'infanzia, all'adolescenza, ai rapporti famiglia­ri, alla malattia, alla morte e a ­molto altro ancora in modo informato e illuminato ­dalla comprensione di una vasta gamma di storie umane, non soltanto da semplici informazioni aggregate.

5)  La capacità di giudicare criti­camente i propri leader politici, ma sempre tenendo realistica­mente conto, in modo informato, delle possibilità disponibili.

6)  La capacità di pensare al be­ne della nazione come a un tutt'u­no, non come a quello del proprio gruppo locale di appartenenza.

7)  La capacità di vedere la pro­pria nazione, al contrario, come un elemento di un ordine mon­diale complesso, nel quale pro­blemi di vario genere e natura per essere risolti esigono un'intelli­gente deliberazione transnazio­nale.

 

                                                        Filippo Nibbi
                                         

    


                                                  

 
 

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