FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO 2005

 
 

In una scuola materna di Bologna era di scena l’alimentazione, di cui è stato facile illustrare le connessioni con il gusto, l’olfatto, la vista e il tatto – E l’udito? – Per coinvolgere il quinto senso si è avviato un  programma di educazione musicale – I bambini hanno dunque preso contatto con un’antologia di brani classici, tutti in qualche modo correlati con l’idea del cibo – Poi hanno manifestato le loro reazioni attraverso il disegno e la rappresentazione

 

Succede spesso di venire a conoscenza di progetti realizzati in campo educativo, condotti in modo esemplare e diligente e siamo convinti che farli conoscere sia piacevole ed anche estremamente utile per suggerirne e stimolarne altri. Le nostre segnalazioni sono frutto di esperienze vissute coi bambini e abbiamo avuto la sensazione che  per i bambini  siano qualcosa di importante. Per questo ci sentiamo di presentarle. Siamo entrati in punta di piedi alla Scuola Materna “Marighetto” di Bologna, attenti a non  intralciare o disturbare il normale funzionamento delle attività  didattiche. Ci accoglie la Signora Giuliana, una delle insegnanti. Le abbiamo chiesto di illustrarci il programma di lavoro svolto insieme alle colleghe in questi ultimi mesi. L’argomento scelto quest’anno è l’alimentazione e il primo incontro è scaturito da uno scambio di materiale didattico utilizzato per sviluppare l’argomento centrale e dalla proposta di “Sapientino a Tavola”, il gioco prodotto dalla Clementoni su commissione dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro) per indirizzare i bambini alla corretta alimentazione  giocando. Ma, se di alimentazione ormai tanto si parla, il linguaggio usato in questa esperienza può essere sorprendente. Questi bambini stanno percorrendo un gioioso itinerario, sollecitando ognuno dei 5 sensi: vista, tatto, olfatto, gusto e udito. Se per i primi 4 è abbastanza normale abbinarli all’idea di cibo perché un alimento si guarda, si tocca, si annusa e si gusta, non altrettanto facile è collegarlo all’udito. Ed ecco come la signora Giuliana ci indica perché e come sia stato possibile coinvolgere l’udito nel programma “Alimentazione” ed espone presupposti, motivi ed obiettivi dell’inserimento della musica classica  e relative attinenze.

L’insegnante ci spiega: “Il mio progetto di educazione musicale parte dalla convinzione che la musica è un linguaggio universale e scende direttamente al cuore dell’uomo e del bambino, indipendentemente dalla loro conoscenza tecnica dell’alfabeto musicale, vale a dire le chiavi, le note, le pause, gli accordi….. Tutti i popoli, in tutte le epoche, hanno scoperto questo meraviglioso mondo espressivo, usando dapprima strumenti primitivi, via via sempre più raffinati e soprattutto usando lo strumento più semplice e a portata di mano: la voce. I bambini sono anch’essi assetati di musica e la amano moltissimo. Per la mia esperienza dovuta ad una ventina di anni di laboratori e di programmazioni musicali, posso dire che tutti i bambini possono ascoltare brani  di musica classica e divertirsi. Si tratta solo di spiegarla con argomenti a loro comprensibili, farla loro vivere con fantasia, stimolando le loro conoscenze e suggerendone delle nuove, di allestire una sorta di drammatizzazione musicale utilizzando oggetti e materiali semplici e facili da reperire”.

Se abbiamo capito, non si tratta di ascoltare superficialmente un brano musicale, come si fa mentre si è occupati in altre attività, ad esempio mangiando con un sottofondo che ci accompagna ma che ha un ruolo secondario che coinvolge anche l’udito certamente, ma in modo diremo distratto. Si tratta di mettere la musica al centro dell’attenzione. “Essendo la musica veicolo delle espressioni e dei sentimenti, si cerca di sollecitare le sensazioni che si provano ascoltando determinati brani (allegria, gioia, serenità e, perché no, tristezza, malinconia e ansietà). Si potrebbe dire: dall’interno all’esterno: dalla interiorizzazione alla esternazione, col sapiente uso di movimento, passi, gesti che esprimono ciò che sentiamo. Ora volendo educare l’orecchio si tratterrà di scegliere non una musica commerciale o semplicemente ‘alla moda’, bensì una musica seria e più raffinata, vale a dire la musica classica.”

Tutto questo come ci ricollega all’argomento iniziale? “Nel corrente anno scolastico 2003/2004 la programmazione della Scuola dell’infanzia “Marighetto” dove io insegno, ha come argomento l’alimentazione, perciò per il campo d’esperienza riferito alla musica ho scelto i brani sotto riportati, che si riferiscono al cibo, alle bevande e, in generale, all’acquisto, alla preparazione e alla cottura del cibo stesso.  Di alcune composizioni ho ovviamente selezionato per l’ascolto  5-7 minuti, cioè le parti più significative e funzionali alla rappresentazione. Altre sono state invece da me utilizzate in toto, essendo molto brevi.”

A questo punto siamo curiosi anche noi di conoscere i brani scelti:

 

·               L’amore delle tre melarance (Prokofiev)

Questa è una meravigliosa fiaba, forse meno conosciuta di altre, ma non meno densa di emozioni. In essa sono presenti gli ingredienti fondamentali della fiaba: avventure, immagini, personaggi buoni e pieni di candore e di saggezza, o viceversa personaggi perfidi, crudeli, che faranno sicuramente una fine terribile. Naturalmente il finale radioso e commovente regalerà al bambino quel senso di sicurezza, fiducia e liberazione, obbligatorie in ogni fiaba che si rispetti.

 

·               Brindisi della Travata (Verdi)

I segreti per ottenere dall’uva il vino si perdono nella notte dei tempi. Il vino, questa  preziosa bevanda trasparente gialla o rossa,  sempre presente su tutte le tavole e in ogni festa. Ma attenzione a non berne troppo, perché l’allegria può diventare ubriachezza e allora ne potremmo vedere delle belle… Noi comunque continuiamo a dire e cantare: “Libiamo, libiamo nei lieti calici”.

 

·               Giardino sotto la pioggia (Debussy)

In un bel giardino tutto coltivato a fiori, frutta ed ortaggi tutte le piante fanno la doccia e si dissetano sotto le goccioline rinfrescanti di una bella pioggerellina.

 

·               In un mercato persiano  (Ketelbey)

Dove, se non in un bel mercato, possiamo trovare una grande quantità e varietà di cibi? Se poi il mercato è esotico e mette in mostra frutta, verdure e cibi strani e nuovi, tanto meglio, così impareremo a conoscere di cosa si nutrono altri uomini, che vivono o vengono da paesi lontani e…misteriosi.

 

·               La Danza del fuoco (Manuel De Falla)

Se l’acqua è indispensabile per un verso, il fuoco lo è per un altro; come potremmo noi uomini, infatti, mangiare cibi come la carne, la pasta, alcune verdure, i dolci, se fossero crudi? Quindi anche al fuoco diciamo, prendendolo in prestito dal Cantico delle Creature di S. Francesco: grazie “Fratello Foco”.

 

·               Hansel e Gretel (Humperdinck)

La famosissima fiaba dei bimbi che si perdono nel bosco e mangiano la casetta di  dolci è stata musicata all’inizio del Novecento. Qui il cibo è visto da una parte come una cosa assai attraente (la cioccolata, i confetti, il marzapane, il torrone, ecc…) ma anche come qualcosa spaventoso (la vecchia strega che vuole mangiare Hansel). Tutto però, come ben sappiamo, finirà per il meglio!

 

L’intero piano di lavoro non si limita all’educazione alimentare e musicale, ma vuole raggiungere anche tutti gli altri campi educativi ed in particolare quello dell’espressione grafica e creativa e della rappresentazione scenica di quanto l’immaginazione ha saputo produrre. Per questo ad ogni tappa musicale e ad ogni elemento illustrato, sarà dato  spazio al disegno in cui ogni bambino sarà libero di trasferire su carta la personale visione mentale del tema suggerito, ma senza schemi limitativi. Inoltre le tappe più significative possono essere scelte per la rappresentazione. In questo progetto è stato scelto Il mercato persiano. Per la realizzazione teatrale del mercato persiano tutti saranno coinvolti  con vari compiti  secondo le capacità o diverse abilità di ognuno. Questo è una fase di intensa produzione creativa, Tanti prodotti che abitualmente si trovano sui banchi di un mercato sono creati con l’aiuto di materiali facilmente reperibili a scuola, come cartone, plastilina, polistirolo ecc… I bambini interpreteranno in costume anche i personaggi che in un mercato si muovono: i venditori ambulanti, gli acquirenti e creeranno un momento di spettacolo davanti allo Scià,  con danzatrici, incantatore di serpente ecc..  La fantasia non  troverà limiti.

Tutto lo svolgimento sarà finalizzato alla socializzazione delle proprie esperienze come fattore integrativo del gioco. Naturalmente per guadagnare l’attenzione dei bambini è essenziale l’opera animatrice e delicatamente intuitiva delle insegnanti che arriveranno a migliori livelli di ascolto e partecipazione se procederanno per gradi  raggiungendo in questo modo le finalità basilari della scuola materna, che si propone fini di educazione, di sviluppo armonioso della personalità infantile, di assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo, integrando l’opera della famiglia.

L’argomento alimentazione ha fornito una grande ricchezza di argomenti anche di cultura avvicinando quelli attuali e vicini alla nostra realtà ad altri di provenienza evocativa e di altri paesi. Come sempre i genitori saranno invitati a prendere visione del risultato di tanto lavoro e i bambini saranno gratificati  dalla loro presenza. Il progetto si concluderà  fornendo ad ogni bambino  una cartellina personale  con tutti i lavori svolti  che conserveranno insieme al ricordo di una  felice  esperienza.

                                             Graziella Cupidi
                                         

                                                                                                 

 

 
 

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