FOGLIO LAPIS - DICEMBRE- 2022

 

I due paesi collaborano da un quarto di secolo per migliorare gli standard educativi. Nella metropoli di Mumbai e nel circostante stato di Maharashtra si è appena concluso un progetto destinato all'istruzione della prima infanzia

 

Non è stata d'ostacolo per una fruttuosa collaborazione in campo educativo, la sproporzione fra questi due paesi asiatici. Da una parte il gigante indiano che ospita oltre un miliardo di cittadini e presto, stando alle proiezioni demografiche, supererà la Cina come stato più popoloso del modo. Dall'altra la minuscola effervescente città-stato, con i suoi cinque milioni e seicentomila abitanti stipati nel piccolo arcipelago, dove la densità umana è di poco inferiore alle ottomila persone per chilometro quadrato (circa 400 quella indiana, cioé ve nti volte meno).

Fra il gigante geopolitico e la piccola città-stato c'è una distanza abissale nei grandi numeri dell'economia. Il prodotto interno lordo nomìnale pro capite sfiora gli ottantamila dollari a Singapore, ma è al di sotto dei 2500 in India. Ma come dicevamo questo confronto asimmetrico non mina l'amicizia fra i due paesi e la loro collaborazione in molti settori. Non a caso molti degli abitanti di Singapore sono di origine indiana, infatti il tamil è una delle lingue ufficiali della piccola repubblica. India e Singapore collaborano in particolare in campo educativo da oltre un quarto di secolo, ed è di questi giorni il coronamento, di cui riferisce il quotidiano Times of India di New Delhi, di un progetto quinquennale destinato alla metropoli di Mumbai, che fra l'altro ha una popolazione più che doppia rispetto all'intero stato di Singapore.

Scopo del progetto, portato avanti a partire dal 2017 da educatori indisni e di Singapore, era la ricerca dei modi per rilanciare il curriculum educativo della prima infanzia. Si tattava insomma, operando nell'organizzazione scolastica, di migliorare gli standard educativi delle classi primarie. Incaricati da una fondazione di Singapore e da un'associazione no profit locale, una trentina di specialisti venuti dalla città-stato e circa settecento educatori del luogo hanno attentamente studiato la situazione nelle scuole di Mumbai e del circostante stato del Maharashtra. Attraverso workshops in presenza e online, scambi di opinione, visite nelle scuole, i due gruppi hanno aggiornato 3400 docenti di Mumbai e dintorni. Il Times of India calcola che fra docenti e alunni circa 45mila persone nel Maharashtra hanno beneficiato di questa iniziativa binazionale.

Il quotidiano della capitale sottolinea l'importanza di un deciso miglioramento dei livelli educativi in un pase come l'India, che ha un alto livello tecnologico ma è tuttora impegnato nello sviluppo economico e sociale. Il paese ha dunque bisogno di lavoratori ben formati, di personale altamente qualificato. Si calcola che di qui al 2030 l'economia indiana dovrà inserire ventisei milioni di operatori nel mondo produttivo, soprattutto nelle nicchie d'avaguardia a partire dalle tecnologie digitali. Dunque ben venga il contributo del ricchissimo nano di Singapore alle necessità del sovrappopolato gigante indiano.

 

 

                                                                  f. s.

 

 


                                                  

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