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Riflessioni asistematiche su un mostro marino capace di inghiottire Giona (e anche Pinocchio): che sia l’abbecedario? - Nessun rimpianto per la Torre di Babele, simulacro privo di amore e di gioia distrutto da un bambino celeste intento a recuperare l’autenticità, la re-invenzione della parola – Perché era destinato all’insuccesso l’esperanto, la prima manipolazione genetica che si conosca: mica si fabbrica così, una lingua! – A proposito di lingue: ecco una lezione preliminare di osvaldino

 

 

 

 

Fra un temporale e un temposcritto c'è di mezzo il Diluvio Universale... "Oh quante volte fusti tu veduto in fra l'onde del gonfiato e grande oceano, col setoloso e nero dosso, a guisa di montagna e con grave e superbo andamento, o Abbecedario!".

Il temporale avviene mentre gli uomini vivono come "animalini", gattini, uccellini, girini, tigrotti di Monpracem, leoncini come quelli del "Leoncavallo" di Milano. Viene il Diluvio Universale e vengono salvati dall'Arca di Noè. Gli stessi costruiscono poi la Torre di Babele fra un Tigri e un Eu frate. La Torre viene distrutta sistematicamente dal Cielo, che si comporta come un bambino che non ti permette mai di terminare la costruzione che gli stai facendo: ride, le dà un calcio, e la distrugge!... Perché? ... Perché si comporta così quasi ogni bambino?... Perché ha gioia! La Torre è come un uomo senza amore e senza gioia.

Invece di un cuore, porta dentro di sé un meccanismo per calcolare. Nel migliore dei casi, non fa che calcolare i meriti, le misure di "capacità", le benemerenze, i favori che ha potuto rendere. La Torre è immagine dei professionisti del potere-dovere = Faremo la guerra, se necessario! Il bambino non vuole un rapporto con questa "Torre" terribile perché ha qualcosa di demoniaco.  Ride, le dà un calcio, la distrugge prima che sia finita. Il bambino è la vita che permette agli uomini di sperimentare un momento di autenticità assoluta, che poi sarà re-invenzione linguistica e ri-fondazione della realtà... "O quante volte fusti tu veduto in fra l'onde del gonfiato e grande oceano, a guisa di montagna, su quelle viscere da soprafare, e col setoloso e nero dosso solcare le marine acque, e con superbo e grave andamento sviscerare tutto, o Abbecedario".

Benedetto Varchi definisce le lingue che si possono scrivere, "articolabili", artico... labili, rassembrabili in mattoni per costruire case e città. Nel qual caso, Abbecedario e Sillabario sono due nomi non comuni, generali come le assicurazioni sulla casa e sulla vita, che servono per imparare a leggere nel temposcritto, in cui una lingua può essere inventata di sana pianta come un vegetale prodotto in laboratorio, sia per il parlato (i suoni delle parole), sia per la parte scritta (l'alfabeto). Due secoli fa, nel I887, il medico polacco Zamenhof ha inventato l'Esperanto e l'ha proposto come lingua artificiale internazionale. È la prima operazione di manipolazione genestica che si conosca. E non ha funzionato! Noi pensiamo che sia meglio inventare una lingua per divertimento. Lo hanno fatto, per esempio, gli alunni della scuola media "Gianni Rodari" di Omegna. Nel libro del giornalista Stefano Benni, I meravigliosi animali di Stranalandia, si parla di un'isola fantastica che ha nome Stranalandia, abitata da un solo uomo, Osvaldo, e da tanti animali strani. In quest'isola, si comunica in maniera singolare, mai plurale.

L'unità di misura spaziale è l'Osvaldo. Osvaldo è alto un osvaldo. Un albero è alto tre osvaldi. Il mare è profondo all'incirca dieci osvaldi. E così di seguito:

Per il peso: "Ho preso un pesce che era almeno due osvaldi!".

Per la temperatura: "Ieri c'erano almeno venti osvaldi all'ombra".            

Per la velocità: "L'animale più veloce di Stranalandia è il maiale volante che può fare sessanta osvaldi all'ora".

Osvaldo si usa anche per dire "gente": "Mamma mia, che osvaldo c'era stamattina in spiaggia!".

Osvaldo = amico

Nosvaldo = nemico

Chisvaldo = tipo poco chiaro...

È chiaro?

La lingua ufficiale di Stranalandia è l'Osvaldino-caro, Osvaldino-mio, Osvaldino... tesoro, usata da Osvaldo solo per i monologhi. Il mezzo che ha Osvaldo per comunicare con gli animali è invece l'alfabeto muto. Esso non è fatto di molti gesti. La base di tutto sono le dita nel naso. A Stranalandia, "non metterti le dita nel naso" vuol dire "stai zitto". Se volete imparare questo alfabeto, ricordate di tagliarvi le unghie. La scrittura va da sinistra a destra o da destra a sinistra o dall’alto in basso o viceversa. Le maiuscole si fanno facendo le lettere dieci osvaldi più grandi.

Provate e

I  segni o disegni dell’alfabeto Osvaldino sono

L'alfabeto muto Osvaldino è

Quando Osvaldo deve fare i conti usa questi numeri

La lingua di Osvaldo vi servirà certamente per un sacco di giochi divertenti.

Buon divertimento e, detto tra noi,

                                                           Filippo Nibbi

FOGLIO LAPIS - DICEMBRE 2004