FOGLIO LAPIS - DICEMBRE - 2003

 
 

Internet è un grande risorsa, ma presenta anche notevoli rischi soprattutto per i bambini – È dunque necessario controllare i flussi dei contenuti: non si tratta di censura ma di necessarie misure di protezione – A disposizione due distinte categorie di filtri di navigazione – In alternativa si può ricorrere ai portali protetti, anche questi di due tipi: generici e settoriali – Esistono anche browsers appositamente concepiti per i piccoli - Si tratta di strumenti spesso gratuiti, o accessibili con minima spesa

 

Il crescente diffondersi delle nuove tecnologie, soprattutto fra i più giovani, pone una serie di problemi finora sconosciuti a quanti si trovano ad operare con loro: genitori, educatori, insegnanti. Considerando che non sempre si posseggono gli strumenti e le competenze sufficienti per fronteggiare il repentino evolversi dell’universo tecnologico, la nostra Associazione intende suggerire ipotesi alternative alla normale “navigazione in rete”.

Prendendo atto che il mondo di Internet è una preziosa fonte di informazione, comunicazione e formazione, dobbiamo tuttavia tener conto che esso è caratterizzato da poche regole e da ancor meno controlli. Se questo da un lato è il fascino della grande Rete, dall’altro la grande libertà dell’utenza viene da alcuni interpretata come un’opportunità per compiere azioni al limite della legalità. Questo rende attuale (basti pensare al Codice di autoregolamentazione Internet e minori del novembre 2003) il problema connesso alla necessità di proteggere i bambini da eventuali rischi legati ad un’esplorazione personale, senza per questo dar adito ad un forte desiderio di censura.

Come fare allora per contrastare l’espansione e la proliferazione incontrollata di siti moralmente discutibili ed accedere così alla Rete in totale tranquillità, evitando spiacevoli sorprese?

C’è chi, come “Bollino Verde” (www.bollinoverde.com), ha pensato di rilasciare una sorta di marchio di garanzia, da esporre nella home page, a quanti sottopongono il proprio sito ad una valutazione di idoneità, attestandone la visibilità da parte di un pubblico minore.

Al momento attuale è possibile proteggersi in due modi: o tramite sistemi supportati dai browser in grado di impedire la visualizzazione di determinati siti dai contenuti inadatti, oppure navigando in “acque sicure” su portali protetti.

Alla prima categoria appartengono i cosiddetti filtri di navigazione, in grado di respingere automaticamente la visione di siti dal contenuto nocivo. Questi software sono di due tipi: uno agisce sul server, l’altro sul pc dell’utente.

Nel primo caso il problema è risolto alla fonte, in quanto il software impedisce ai siti inadatti di depositarsi sul server. Il più noto di questi è l’americano Bess, il primo software per server nato nel 1995. Si tratta di un servizio per abbonati ai quali viene semplicemente chiesto di collegarsi ad internet tramite un ISP (Internet Service Provider) che utilizza un filtro di tipo “parental control”, ed impiegare il proprio browser per lasciarsi guidare all’interno di una miriade di percorsi sicuri ed appropriati in quanto precedentemente filtrati.

Servizio analogo è offerto in Italia da “Davide” (www.davide.it). Nato nel 1997 in un oratorio del Piemonte, è il primo servizio di Internet filtrato del nostro Paese. E’ gratuito per i privati, mentre è richiesto un canone d’accesso per le Scuole e le Aziende.

Nel secondo caso, invece, il “software guardiano” viene installato sul computer dell’utente. Tale software blocca automaticamente la visione di quei siti non inseriti nella lista aggiornabile di siti sconsigliati, una specie di “black list”. I più conosciuti sono Cyberpatrol, Cybersitter, Netnanny, Soskidproof, Optenet e The BAIRPur assolvendo allo stesso compito, suddetti software utilizzano metodi e criteri diversi, o combinazioni degli stessi. Infatti, mentre alcuni sono particolarmente indicati per filtrare ed inibire immagini violente o pornografiche, altri hanno il loro punto di forza nell’analisi delle parti testuali. Aspetto questo di non poco conto, tenendo presente che le insidie della Rete non hanno una lingua propria ed è per questo che alcuni filtri come Optenet (www.optenet.com) risultano i migliori perché capaci di riconoscere sei lingue (spagnolo, portoghese, francese, inglese, tedesco e italiano)Tuttavia occorre tener presente che necessitano di manutenzione costante, sia per la nascita continua di nuovi siti, sia perché non è detto che pagine prima classificate come innocue lo siano ancora.

Che il problema sia particolarmente sentito lo testimonia anche il fatto che alcuni motori di ricerca permettono di attivare un filtro in grado di analizzare il contenuto dei siti nelle ricerche internet, restringendone i risultati. Un esempio è offerto da Google ed è denominato SafeSearch filtering. 

L’associazione di volontariato internazionale che dal 1999 si occupa di proteggere i bambini dai contenuti nocivi di internet è l’ICRA (Internet Content Rating Association), che ha raccolto l’eredità RSACi (Recreational Software Advisor Council) ormai abbandonato. Il filtro ICRAplus, finanziato dalla Commissione Europea all’interno della Safer Internet Action Plan, si basa su piattaforma PICS (Platform for Internet Content Selection). Tale sistema consente ai gestori di siti di “etichettarli” in base al proprio contenuto e agli utenti finali di riconoscerli e di autorizzarne o meno, tramite il browser, l’accesso basandosi sulle etichette stesse.

Il filtro ICRA (www.icra.org) è gratuito e può essere utilizzato anche  per chat, mail ed altri tipi di applicazione. Lo si trova in italiano,  si applica in automatico a tutti i browser e non necessita di alcuna configurazione. L’unica nota stonata è che sono pochissimi i siti che hanno inserito nel loro codice HTML le etichette ICRA.

L’altra categoria è quella delle Reti protette. Si tratta di portali ideati appositamente per bambini con lo scopo dichiarato di tenerli lontani da siti a loro non adatti. Le ricerche vengono effettuate attraverso un motore di ricerca interno. Nella maggior parte dei casi il servizio è gratuito, ma c’è chi offre ad una cifra esigua un servizio di “navigazione sorvegliata” in tempo reale. Nel momento stesso in cui il navigatore richiede la visione di un sito non compreso nella lista presente sul server, un operatore reale ne valuta il contenuto mettendo in attesa l’utente, dopodiché provvede ad approvarlo o a vietarlo. Il servizio è offerto da “Retepulita” e può essere testato gratuitamente per un mese al sito www.onechild.it.

Ritornando ai portali per bambini, occorre precisare che essi possono essere divisi in generici o settoriali. Fra i più importanti in Italia sono da citare “BAOL – il mago del web” (www.baol.it) e “La Girandola, il portale dei bambini” (www.lagirandola.it), mentre la repentina chiusura di “Girotondo” (www.girotondo.com) può aiutarci a riflettere su quanto poco sostegno economico e culturale raccolgono iniziative del genere. Volendo uscire dall’ambito nazionale, ricordiamo “Yahooligans” (www.yahooligans.com) e “Lycos Zone” (www.lycoszone.com).

Fra i portali settoriali riteniamo che meriti menzione un sito dedicato alle filastrocche (www.filastrocche.it) e il sito della NASA rivolto ai più piccoli (http://kids.msfc.nasa.gov).

Per chi non intende affidarsi a servizi gestiti da terzi o comprare software e sistemi di filtraggio costosi e a volte poco efficienti, intendiamo segnalare un’altra strada: si tratta dei “kids browser”, ovvero navigatori per bambini. Ormai numerosi, a volte poco conosciuti, sono particolarmente adatti a quanti si trovano ad operare con i più piccoli. Si presentano particolarmente semplici ed accattivanti, con un’interfaccia grafica che privilegia la grandezza delle icone e l’essenzialità del linguaggio scritto.

La logica di fondo è quella di prevedere al momento dell’installazione la scelta di un amministratore d’ambiente in grado, tramite una chiave d’accesso, di gestire la lista dei siti accessibili dal browser. Si tratta del modello “walled garden” o “giardino recintato”, in cui tutto è proibito tranne quello esplicitamente permesso (modello, a dir la verità, supportato da alcuni filtri precedentemente analizzati). Alcuni di questi software prevedono che l’amministratore, ruolo presupponiamo ricoperto dal genitore o dall’educatore, possa, se lo ritiene opportuno, restringere a tal punto l’accesso non solo ai siti ma a qualsiasi programma presente sul computer  o allo stesso desktop.

Fra i tanti segnaliamo “KIWE - Kid’s Internet World Explorer” (www.kiwe.it) e “Kiddonet” (www.kiddonet.com). Abbiamo scelto questi due perché: il primo può essere visionato gratuitamente per 30 giorni ed è l'unico ad offrire un'interfaccia in italiano, ma esiste attualmente anche una versione in spagnolo ed in inglese;  il secondo, perché è completamente gratuito e permette di creare pagine web visibili, una volta filtrate, da tutta la comunità in modalità protetta, unico limite quello della lingua, poiché le parti testuali devono essere in lingua inglese.

Non crediamo assolutamente di aver esaurito l’argomento, ma siamo perfettamente coscienti che il compito ultimo di chi si occupa di educazione e/o di formazione non sia soltanto quello di trasmettere conoscenze, ma di fornire gli strumenti più idonei per l’acquisizione delle stesse.

 

 

                                                  Clemente Porreca  

 

 

 
 

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