FOGLIO LAPIS - APRILE- 2023

 

Le origini pratiche e il contributo teorico della cultura greca. Ma molti studenti la considerano la loro bestia nera. Un dispositivo messo a punto dall'Università di Torino la rende accessibile a chi ha disabilità visive

 

Anche se oggi presenta un quadro internazionale omogeneo ed unitario, la storia della matematica in realtà non ha seguito un percorso lineare. Il suo sviluppo è stato fortemente condizionato dalle manifestazioni antropologiche e culturali delle diverse civiltà che l’hanno vista crescere e maturare. Il cammino è stato costellato da intuizioni improvvise, spesso geniali, e tali da rivelare, in questo, l’aspetto più profondo e nascosto del rapporto cognitivo dell’uomo con la realtà circostante.

Originaria dell’oriente e, almeno all’inizio, patrimonio esclusivo degli scribi e dei sacerdoti, ricopriva un funzione essenzialmente pratica legata a problemi concreti: in sintesi un insieme di tecniche di calcolo che partendo dal contingente trovava il suo compimento nelle professioni.

L’impatto con la cultura greca fa sì che a partire dal v secolo a.C. si affianchi ad una tradizione pratica una teorica soprattutto ad opera di personaggi di alto profilo quali Euclide, Archimede ed Apollonio. Basti pensare che la stessa geometria non aveva alcun carattere metrico ma puramente teorico ed era centrata sulle proporzioni e sui concetti di uguaglianza e di similitudine. Si opera così una netta frattura con la geometrica dell’abaco e si profila all’orizzonte un punto d’incontro tra matematica e filosofia. Con Aristotele il ragionamento scientifico assunse i caratteri del sillogismo.

La tradizione teorica aveva anche l’indubbio vantaggio di raggiungere un pubblico più ampio e di poter essere trasmessa non più oralmente ma attraverso la scuola e la scrittura, sviluppando con il tempo un proprio linguaggio.

Ai giorni d’oggi, nonostante le nozioni più elementari vengano impartite già dai primi anni della formazione scolastica, la matematica continua ad essere considerata la vera bestia nera dei nostri allievi. A tal punto che non è difficile imbattersi in espressioni tipo: “la matematica è difficile”, “non è portato per la matematica”, cosa che non succede per la lettura e la scrittura. Anche il richiamo all’ interpretazione psicologica, in gran parte riconducibile alla teoria cognitivista di Piaget, secondo la quale il pensiero matematico richiede una logica mentale che l’individuo acquisisce solo in età adulta, si mostra abbastanza debole. Questo perché non spiega del tutto le notevoli differenze sulle competenze acquisite rilevate in allievi appartenenti a paesi diversi e, soprattutto, perché per l’epistemologo ginevrino all’età di 11 anni è già presente nel soggetto il pensiero logico, capace di dedurre, formulare ipotesi, sviluppare ragionamenti anche in astratto e di giungere, finalmente, a realizzare elaborazioni logico-matematiche.

La difficoltà nel fornire una spiegazione univoca forse risiede nella molteplicità delle cause: riproduzione di conoscenze e non soluzione di casi pratici, approccio scolastico non in sintonia con le predisposizioni dei singoli allievi, propensione a rendere difficile la materia da parte degli insegnanti, etc. Tendenza che si ripercuote anche a livello universitario con una percentuale davvero ristretta di coloro che si iscrivono e portano a termine i loro studi in materie scientifiche. A ciò occorre aggiungere le difficoltà oggettive di coloro che presentano disabilità visive e disturbi specifici dell’apprendimento.

Le persone con difficoltà visive possono accedere alle informazioni testuali attraverso le tecnologie assistive come lo “screen reader” o la barra braille. Tuttavia, a differenza del testo, le formule matematiche, le tabelle e i grafici non sono delle strutture lineari. Ciò rende difficile l’accesso ai contenuti scientifici e didattici, limitando la loro possibilità di studiare e lavorare.

E’ per ovviare a questo che il “Laboratorio Polin” del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino ha realizzato Axessibility, un pacchetto aggiuntivo per LaTeX, il più diffuso linguaggio di marcatura utilizzato per la preparazione di testi scientifici, che permette di leggere e dettare formule matematiche. Questa innovazione, rende, per la prima volta, davvero accessibili i documenti Pdf ai non vedenti e agli ipovedenti, così come a coloro che soffrono di discalculia o a chi è Dsa.

Axessibility si può scaricare gratuitamente dal sito http://www.integr-abile.unito.it/axessibility/ e sembra essere solo il primo passo per una tecnologia inclusiva ed una matematica universalmente accessibile.

                                                                      Clemente Porreca           

 

 


                                           

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