FOGLIO LAPIS - APRILE - 2012

 
 

Piovvero a lungo bombe a Hanoi e dintorni, oggi piovono poesie – Siamo andati di persona da quelle parti a registrare un'evoluzione così storicamente significativa – I misteri di una lingua: attenti a dire ma, può  significare cose diverse – Anche nam vuol dire tante cose: fra le altre è il nome di un poeta vietnamita, Giang Nam per la precisione, che già negli esplosivi anni Settanta ci fece sentire la voce della sua terra

 

Quello che non riescon

a vender da noi

viene da Hanoi.

Il ritardo Costa!

A febbraio abbiamo già cuori di quarzo /

figuriamoci a marzo.

Ecco. Poesie come se piovesse. Questa mattina scrivo poesie tutte sul tema del Riassunto. Qui ad Hanoi e in tutta l'estensione estemporanea del Vietnam, che non pone tempo in mezzo, immediata e improvvisa, caddero più bombe che… ahinoi! quanto a dir qual era è cosa dura. Questa mattina scrivo, ve le mando: vele ve vele: le vele le vele le vele… State navigando in Internet? Non ho avuto geografia. Ho auto un tempo rotto.

Per anni sono stata una casa

dura di muri e cancellate sbarrate

abitata da una straziante inquilina:

la me stessa morta, furiosa, decomposta, bambina

 

Ho avuto un tempo rotto /

Sempre lo stesso rintocco /

Imprigionata nel buio di un'unica sera fra infinite sere /

Ciò che è accaduto non ha mai smesso di accadere

 

Non ho avuto geografia /

imprigionata nella mia infanzia /

presentavo passaporti al confine di ogni mattonella /

sul pavimento della stanza

 

ma però… c'è sempre disopra una stella, / una grande magnifica stella, / Una stella innamorata? / Chi sa / se nemmeno ce l'ha / una grande città.

Ma, la maggiore difficoltà che gli occidentali incontrano nello studio del vietnamita è imparare a distinguere i vari toni, che sono sei nella lingua parlata: ogni sillaba può quindi essere pronunciata in sei modi diversi. Per esempio, a seconda dell'intonazione della parola, ma può significare: "fantasma", "madre", "quale", "tomba", "cavallo", "pianticella di riso".

Ma però, senza l'accento, può essere "un bellissimo pero che fiorisce il 32 marzo". E siamo in piena Fantastica, si respira fantasia a pieni polmoni… Per esempio, per comunicare, oggi in Vietnam parlano inglese. In inglese, pop-one significa "tirane fuori uno" (per esempio, un fazzolettino da tavola dall'apposita scatola). In italiano, che in Vietnam è una lingua pressoché sconosciuta, il popone è un frutto estivo. "Il popone – ripeté a tavola lui. – Ecco un nome che riempie la bocca!" (Gianni Rodari, Esercizi di fantasia, Roma, 1981, pag. 68).

C'è una cosa molto preoccupante: pre-occupante, molto strana, inquietante. In questo paese, dove tutti mangiano fuori sul marciapiede, non ci sono né cani né gatti. Penso: "Forse ci sono in maniera diversa da come li conosciamo noi: sono la pentola". Mi rispondo da solo: "Tu dovevi fare la macchina fotografica, perché sai fare solo il negativo"…

SO-VIET-NAM

La parola "Viet" salda i pezzi dei cingoli di un carro armato situato nel cuore del Museo della Storia Militare del Vietnam. La forza del Carro armato è quella del Giaguaro che sta dentro la piramide di Chichen Itza. C'è poi questa parola Nam, che significa: "Sud", "Anno" e "Uomo"…

Ad Hanoi, l'ambasciata dello Stato Palestinese è adiacente all'ambasciata italiana. Il poeta più conosciuto in Vietnam si chiama Giang Nam…

On cherche la terre

mais on trouve seulement l'eau

des rizières vietnamiens…

– Non trovi che ci stavamo un po' hanoiando ad Hanoi?

"…………………………………

Le vele le vele le vele

Che schioccano e frustano al vento

Che gonfia di vane sequele

Le vele le vele le vele…

Tessere o non tessere? Questo è il problema.

Son tutti diversi gli autori di versi

Che tesson e tesson: lamento

Volubil che l'onda che ammorza

Ne l'onda volubile smorza

Ne l'ultimo schianto crudele

Le vele le vele le vele"

Dici "amo". Diciamo:

"Non di ossa e di sangue ci dovevano fare

Ma di vento e di mare

Perché l'uno nell'altro

Potessimo naufragare"…

 

Nota

In vietnamita "andare verso sud", significa "andare a trovar Nam", che esiste realmente: Giang Nam, è un poeta, nel 1972 era un giovane scrittore vietcong. Perché la "fantastica" è anche una "realistica" molto fedele al suo re

 

                                         Filippo Nibbi

    


                                                  

 
 

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