FOGLIO LAPIS - APRILE - 2010

 
 

Alla ricerca del mondo che si realizza attraverso la parola – Per esempio che emozione, quel Big Bangkok che diede origine alla Thailandia… - Dodicimila chilometri duri da digerire, ma poi eccoci finalmente nel paradiso dei setacei, dove si può prendere atto, per esempio, dell’ordinata vita di lavoro degli elefanti - Dopo lo tsunami, tutto è fatto di mare da quelle parti, perfino la luna

 

La giornata è arrivata.
I rondoni hanno una fretta sconsiderata.
Si buttano giù pei vicoli stretti
A bocca spalancata, fischiando…
Ci terranno a Cortona?

Terranno… Ecco un futuro carico di terra.

Sono atterrato a Singapore la mattina del 20 gennaio 2010, quando di rondoni qui, nella zona tra Arezzo e Cortona, non ce n'era neanche l'ombra, e gli sguardi mattutini ai fiocchi di neve tenevano lontana la primavera. All'aeroporto di Singapore, invece, un rondone era già lì, che mi salutava. Nel '600 occorrevano 6 mesi per raggiungere la Thailandia. Andando ancora più indietro nel tempo, la Thailandia prima non esisteva, poi c'è stato il Big Bangkok ed è nata la Thailandia. Il mondo che si realizza attraverso la parola è di una consistenza straordinaria, mentre i "fatalisti" credono alle Fate. Il demonio è la Strega.

Non è bastato atterrare per arrivare. Per digerire tanta lontananza, ci sono voluti quattro giorni de mal de panza più quattro notti di travaglio, una ogni tremila chilometri, se non sbaglio! Da Milano a Singapore fanno dodicimila chilometri…

Invece di un generico paradiso
mandatemi in Thailandia di preciso.
Se non vi vogliono in Paradiso
perché avete condotto una vita nefanda, in alternativa
chiedete la Thailandia.

Ieri ho avuto una giornata completamente celeste, privilegio riservato normalmente soltanto alle finestre. Dovete stare molto attenti a guardare verso il mare. È così grande, che i vostri occhi rischiano di affogare.

Chang è la birra. Chiang Mai una città. C'è la giungla e la sungla. Qui ho notato che i cuccioli sono già vecchi. Hanno quel "duro" nei muscoli, nei lineamenti. Ho ammontato un elefante:

L'elefante è un animale particolare.
Per questo gli danno la caccia.
È l'unico con il cacchio in faccia.
In groppa a un elefante
Noi fortunati
Noi prescelti
Noi sani
Noi senza dolore
per pavimento abbiamo una nuvola
Scambiamo per marmo
una bolla di vapore
Se ritorno
voglio rinascere pane
appena uscito dal forno
Qui siamo nel Paradiso dei Setacei
– Dalla a alla seta.
– Sete per sete 49.
Ciandresti in Thailandia?
– Sì, ciandrei.
– E le noccioline, ti piacciono?

Gli elefanti thailandesi, dopo che sono stati addomesticati, lavorano cinque ore al giorno, appena fa giorno, poi si ritirano nella giungla a riposare. A sessantun'anni vanno in pensione, per legge… Ho una brutta notizia da dare. La felicità non è stata inserita nel nostro sistema solare.

Voglio verbalizzare le parole Ithailandiche iniziando dai dialetti:

ciandrò, ciandrei, ciandresti, è italiano, meglio, aretino-cortonese, e thailandese insieme…

– Ciao, Banano Gigante!... A parte che "banano gigante" è un controsenso, chi le mangia le offerte a Budda?... gli uccellini! Le famiglie Ithailandiche stanno facendo troppi vecchi. Dopo lo tsunami,

Qui è tutto mare
i muri sono di mare
i mobili sono di mare
gli alberi sono di mare
la luce è fatta di mare
gli elefanti, le scimmie
i pappagalli sono di mare
e si può fare comodamente la pipì
a letto come in ospedale
Il mare è così largo
così lungo così tondo così alto
che nemmeno la luna è riuscita a scappare.
Sì, anche la luna è fatta di mare.

                                                    Filippo Nibbi

                                                                                                        

Nota bene

Diletto in letto, come è scritto, pappagallo è il recipiente di cui si servono i vecchi per orinare senza lasciare il letto…

E badante bene! È un relitto in mare.

 

      


                                                  

 
 

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