FOGLIO LAPIS - APRILE - 2010

 
 

Da molti anni ormai il sistema scolastico di questo paese è stabilmente ai vertici delle statistiche internazionali in materia di rendimento – L’ultima indagine PISA sulle competenze dei quindicenni nei paesi sviluppati lo colloca al primo posto per capacità di lettura e conoscenze scientifiche, secondo solo alla Corea del Sud per la matematica – Gli ingredienti del successo vanno da una buona organizzazione dei corsi di studi alla compattezza linguistica della società

 

È ormai una costante: ogni volta che vengono resi pubblici i risultati delle indagini comparate PISA (Programme for International Student Assessment) il sistema scolastico finlandese si colloca in vetta alle graduatorie del rendimento. Quelle stesse, ahimè, che relegano la nostra scuola in posizioni di fondo classifica. Condotta a cura dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sui ragazzi di quindici anni di un certo numero di paesi del mondo sviluppato, l’indagine PISA misura le competenze in tre ambiti: capacità di lettura, conoscenze scientifiche, familiarità con la matematica. Nell’ultima rilevazione, che si riferisce al 2006, la Finlandia si colloca al primo posto per la lettura e le scienze, al secondo per la matematica, superata soltanto dalla Corea del Sud, altro paese costantemente ai vertici del rendimento scolastico.

Naturalmente ci si chiede quale sia il segreto di queste eccezionali prestazioni. L’elemento forse fondamentale consiste nel fatto che la società finlandese è piccola (poco più di cinque milioni di abitanti) e compatta: è infatti molto ridotta la quota di immigrati. Il sistema educativo non deve dunque fare i conti con le difficoltà tipiche dei paesi a forte immigrazione e dunque ad alta eterogeneità sociale, come sono gli Stati Uniti d’America e i maggiori paesi d’Europa compreso il nostro, paesi ormai multietnici e interculturali. Tutti o quasi gli alunni delle scuole finniche comunicano in classe con la stessa lingua che parlano a casa. Significativamente, questa compattezza sociale etnica e linguistica accomuna la Finlandia alla Corea del Sud e ad altri paesi dalle alte prestazioni scolastiche, come il Giappone.

L’organizzazione educativa finlandese si caratterizza per alcune peculiarità. Gli esperti sottolineano per esempio il fatto che l’istruzione primaria e quella secondaria di primo grado non sono separate come avviene di solito negli altri paesi. Niente cesura fra elementari e medie inferiori: c’è un unico ciclo che evita dunque ai ragazzi di tredici anni di cambiare scuola. E ci sono insegnanti che li accompagnano dai sette anni (altra caratteristica finlandese, si entra in classe a questa età, superiore a quella d’inizio negli altri paesi: prima di allora l’apprendimento è affidato al gioco e all’ambito familiare) fino ai quindici. Soltanto a questo punto si cambia scuola, entrando nella secondaria di secondo grado.

L’orario scolastico è relativamente ridotto rispetto a quello di altri paesi, e i ragazzi che hanno difficoltà in particolari discipline vengono assistiti da insegnanti supplementari. C’è stato sempre un impegno particolare per l’assistenza a chi avesse problemi di apprendimento ma ora, fa sapere il ministro dell’istruzione Henna Virkkunen, si è deciso di dedicare particolare attenzione anche ai ragazzi meglio dotati. Ha infatti avuto inizio la sperimentazione di un progetto pilota destinato ad “assistere” proprio chi raggiunge elevati livelli di rendimento in determinate discipline.

I successi del sistema educativo finlandese non sono soltanto il frutto di una buona organizzazione. Alle spalle della scuola dei record c’è una società evoluta e matura. Per esempio nelle famiglie esiste da sempre l’abitudine della lettura di gruppo assieme ai bambini, mentre gli insegnanti non hanno soltanto il vantaggio di una competenza arricchita da un aggiornamento continuo, ma godono anche di quel prestigio sociale che altrove hanno spesso perduto.

                                                           

 

                                                          l. v. 
                                         

    


                                                  

 
 

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