FOGLIO LAPIS - APRILE - 2008

 
 

Questo è il racconto di una ricreazione continua, una fabbrica dell’universo che non ha mai fine, una metamorfosi incessante - Il risultato è un mondo dell’imprevisto: dove ci si sveglia, invece che nel proprio letto, in un campo di tiro a segno, dove si va in ufficio e lo si trova trasformato in un fiume pieno di fiori di loto– E se uno prova a rifugiarsi in chiesa, la vede allontanarsi su zampe di tartaruga

 

Ait Ben Haddou – Marocco, 1° febbraio 2008

Sant'Antonio parlava con i pesci. Di quella conversazione le cose più intelligenti, sicuramente le hanno dette i pesci.

Il microchip è un minuscolo uccellino?

Chi ha inventato la neve?
Chi ha inventato l'acqua?
Chi ha inventato i ponti
e il cuore?
Chi ha inventato il contare
e il cantare
il vetro e il rimbalzare?
Chi ha inventato le foglie, le ciglia, le ali
lo sguardo dei cani, gli inchini, le mani?
Chi ha inventato le scale, il vapore, le discese
i salti, le parole?
Il cerchio, i baci, il risveglio
il galleggiare
il rosso i laghi le distanze
il legno le uova il ritornare?
Chi ha inventato il vento e il sognare
il futuro, le onde, le ombre nel mare
il respiro e la sosta?
Non rispondetemi: Dio.
Troppo facile
Questa non è una risposta

E finalmente nel piano del Tempo. Esattamente in mezzo al mare del tempo, in un punto che nessuna mente contenuta in un involucro osseo poteva calcolare né immaginare, arrivò il secondo dio.

Si scoprì così che la Creazione non era avvenuta ma avveniva, che era una costruzione fantastica di cui erano state gettate rudimentali basi ma che ora, con l'entrata in scena del secondo dio, avrebbe iniziato a complicarsi e arricchirsi in imperscrutabili forme.

Il secondo dio veniva a porre rimedio alle approssimazioni e agli errori del primo. I filosofi, sotto l'urto di quella colossale novità, ripartirono di slancio, i matematici inanellavano cifre tridimensionali a spiraloide la cui proiezione verso l'infinito dava il numero ipotetico dei futuri dii a venire. L'universo cantava, un respiro unanime di alberi uomini animali farfalle venti foglie acque nevi terre rocce ombre sole stelle, un unico immane respiro e alzare di occhi al cielo, aveva accolto l'arrivo del secondo dio.

Ed Egli si mise al lavoro: insediò il Cambiamento fra le grandi regole della vita, al fianco del prima e del dopo del sopra e del sotto della nascita e della morte. Niente nel secondo mondo poteva restare uguale a se stesso per oltre dieci volte. Così la farfalla, dopo dieci voli, diventava pianto o tempesta o un palazzo di vetro e gli sguardi, dopo dieci sguardi, diventavano un'isola o il pizzo in fondo a una veste o sfera di vetro.

Tutto era mutevole, caratteristica di ogni esistenza matura e progredita. Niente, dopo dieci mattine, era più uguale a se stesso: il mondo rutilava di colori e forme e ininterrottamente vibrava di metamorfosi. Tornare a casa dopo l'ufficio e trovare al suo posto un fiume orientale fra fiori di loto e svegliarsi, invece che di fianco alla propria moglie, nel mezzo di una scuola di tiro a segno, era un normale paradosso.

All'inizio, l'opera del secondo dio portò sgomento. I primi creati, duri e prigionieri dei loro confini e di poche rozze leggi fisiche che si proponevano sempre uguali tanto da poter essere calcolate con precisione matematica, piangevano e urlavano quando davanti ai loro occhi la città si trasformava in una collina di perle, la mano del figlio nella loro sfuggiva in un volo di colibrì, il tramonto si abbatteva al suolo trasformato in un lenzuolo fradicio.

Chi osa chiosa! Molti corsero in chiesa, ma la chiesa si allontanava lenta sulle sue nuove zampe di tartaruga mentre mazzi di fiori avanzavano lungo la via chiacchierando e ridendo.

L'antico creato rabbrividiva nella sua pelle, si aggrappava alle sue stesse mani, invocava il primo dio, quello dell'ordine e delle regole, l'amato dio dell'immutabile. Molti si ammazzarono, rifugiandosi nella vecchia cara morte, preferendo la distruzione di sé al cambiamento. Ma i nuovi nati, macchine perfette di non stupore, programmati da sempre all'adattamento, guardavano per dieci volte il ribollire che li circondava poi cambiavano stato con leggerezza, come l'acqua di un'onda sale e si inabissa serena in vortici che la disperdono senza rinnegare il suo azzurro.

Si chiesero a lungo gli storici del milionesimo millennio se il secondo dio (secondo me? secondo te?) avesse migliorato l'universo rispetto al primo dio. Ma era un esercizio accademico, quasi uno scherzo. Intanto perché la mutevolezza era impossibile da paragonare ad alcunché data la sua natura inafferrabile e poi perché perfino l'ottusa, rigidissima mente umana, verso l'inizio del 180esimo millennio si era rassegnata all'evidenza che le risposte non esistono e dunque è sciocco cercarle.

Non si può qui raccontare tutti i mondi a seguire. Si può fare un accenno all'estroso settantatreesimo dio, che spostò la creazione su un'asse laterale illuminando così ogni esistenza di una luce di taglio e di una postura sghemba che fu molto apprezzata per la sua originalità.

Dio si susseguiva a dio senza ordine di durata, con inaspettate, repentine apparizioni. I terremoti esistenziali, che coinvolgevano anche le stelle e i cieli tutti, erano diventati la norma.

Finché un giorno, quando ormai ogni atomo si era abituato all'inabitudine, ogni essere vivente era ubriaco di cambiamento e l'enorme respiro del cosmo si espandeva libero e danzante, improvvisamente, riapparve il primo dio.

Nessuno seppe mai se questo ritorno era calcolato o se fu per una rottura della catena dioica, fatto sta che una colata di cemento si insinuò nelle vene dell'universo, ogni particella fu nuovamente rinchiusa nei suoi confini, le epidermidi si indurirono, indurarono, le forme si irrigidirono, le teste compresse in ossa e schemi, le orbite celesti in vie obbligate, il tempo scandito, i luoghi incatenati.

E di nuovo fu solo la morte a salvare dall'immutabile. Solo la morte come unica porta.

"Sono fatti di sassi i miei passi".

 

                           Filippo Nibbi, Giovanna De Carli
                                         

    


                                                  

 
 

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