La Stampa, 5 novembre 2005Un mondo di abcMonica Perosino TORINO - In Eritrea i bambini conoscono l'italiano, ma scrivono in tigrino. Gli armeni usano un alfabeto di otto vocali e trenta consonanti, mentre i finlandesi ne hanno solo tredici. Nei libri iraniani le bambine sono raffigurate con il chador, in quelli lituani si scrive con un particolare alfabeto latino. Fino all'11 novembre è in corso agli Antichi Chiostri (via Garibaldi 25), "Le parole del mondo", una mostra, promossa dall'associazione Lapis di Arezzo, di 45 abbecedari e libri di prima lettura provenienti da altrettanti paesi di tutti e cinque i continenti. Sono libri scritti nei più svariati caratteri, nel caleidoscopio babelico delle lingue, sui quali bambini di mezzo mondo imparano la lettura e la scrittura e che oggi diventano un'occasione di confronto, uno strumento per cogliere, tra le diversità e le analogie dei 45 colorati volumi, gli schemi e i metodi didattici adottati dalle diverse culture. Dai libri quasi privi di figure e disegni (come quelli africani o europei) fino alle fiabe illustrate (in cui la parola sembra passare in secondo piano) di quelli dei paesi dell'ex Unione Sovietica, il confronto dei toni, degli approcci e degli stili può offrire agli specialisti utili spunti per analizzare il libro di testo come specchio di ogni cultura nonché come rappresentazione degli obiettivi e dei modi dell'istruzione. L'esposizione è il risultato di due anni di lavoro e una rete di circa 120 contatti con le ambasciate dei paesi esteri, ed è «nata per concretizzare un progetto per lo sviluppo del multiculturalismo - spiega Marilena Faruggia Venturi, curatrice della mostra - attraverso i vari livelli delle tematiche educative di base».
"Le parole del mondo" è realizzata in collaborazione con le
Biblioteche civiche torinesi e la Biblioteca del Liceo
socio-psico-pedagogico "Einstein". Orari: dal lunedì al
venerdì, ore 10-13 e 15-18; sabato e domenica ore 10-17. Sono previste
visite guidate (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13), curate dalle
studentesse della V B dell'Einstein. Ingresso gratuito. Info
011.442.98.36. Torino, 3 - 11 novembre 2005 - Allegato inserito nel catalogo della Mostra Con
Kublai Kan Ai gentili visitatori, siete seriamente interessati agli abbecedari? Volete sapere tutta la storia dei sillabari? Potremmo rispondervi che già l’illustre Manzoni affermava che “abbecedari e catechismi” avrebbero permesso ”la diffusione della lingua”(…) Ma no. Noi preferiamo... fantasticare con la nostra mente sulla “parola” piuttosto che sul “termine”, per dirla con Leopardi, e abbandonarci all’immaginazione.
Così,
attraverso i segni degli abbecedari (gli “emblemi”di Kublai)
potrete, con noi, conoscere le diverse città “possibili ma
invisibili”, i “dialetti di tribù”, le voci di “lingua
tartara” i “molti idiomi nazionali”.
Ma
anche immaginare il paese dei propri sogni, della propria infanzia, dei
desideri irrealizzati, delle cartoline chiuse nel diario; della cartina
geografica; del manuale di geografia…
“La città si presenta differente a chi viene da terra e a
chi dal mare…” (I.
Calvino, Le città invisibili)
Dunque, se lo vorrete, voi farete Marco Polo e noi Kublai Kan… Buon divertimento! La classe VB con la prof.ssa A. Carignani Corriere di Arezzo, 30 novembre 2004Singolare esposizione in Sant’Ignazio: su e giù per il globo attraverso le paroleIn mostra l’alfabeto del mondoAbbecedari da ogni Paese per unire le diverse
culture
Francesco Marmorini
AREZZO – Anche in tempo di multimedialità e di informatizzazione gli abbecedari mantengono immutato il loro fascino. L’ABC è l’anticamera delle relazioni sociali basate sulla possibilità di comunicare tra gli individui, e se la biblica torre di babele creò, a suo tempo, un po’ di confusione diversificando le lingue, la mostra organizzata dalla Lapis di Arezzo, “Le parole del mondo”, tenta di riportare un po’ di ordine attraverso il confronto dei testi elementari.
Quarantacinque esempi di libri per
la prima alfabetizzazione, provenienti da tutti i continenti, si offrono
al pubblico fino al 5 dicembre, all’interno della sala espositiva di
Sant’Ignazio, messa a disposizione dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Arezzo. Due anni di lavoro e una rete di circa 120 contatti
tramite le ambasciate dei paesi esteri per concretizzare un progetto
nato nell’ottica dell’impegno giornaliero della Lapis, ovvero lo
sviluppo del multiculturalismo attraverso i vari livelli delle tematiche
educative di base, dalla legalità alla musica, dalla pittura allo
sport. Diversità e analogie dei colorati abbecedari si colgono a prima
vista occhieggiando tra le teche. Oltre ai caratteri alfabetici anche i
disegni e gli approcci mutano radicalmente, passando da schemi didattici
quasi privi di figure nei libri africani o europei, fino a vere e
proprie fiabe illustrate, dove la parola sembra quasi passare in secondo
piano, in quelli dei paesi dell’ex Unione sovietica o sudamericani.
Accanto ad ogni testo, un’esauriente spiegazione completa la fruizione
dei pezzi proposti all’interno delle bacheche. Gli abbecedari esposti
sono tutti nuovi e attualmente in uso nelle scuole di tutto il mondo, ad
eccezione di quello albanese, che è stato donato direttamente da una
famiglia dell’Albania residente ad Arezzo, le cui pagine, segnate e
consumate, portano i segni del vero studio. L’esposizione è
completata dai computer messi a disposizione da “BancaEtruria”, con
i quali poter consultare il catalogo della mostra in cd rom e viaggiare
virtualmente attraverso i continenti, dalle cartine geografiche offerte
dalla cartoleria “Cartaria”, e da una scultura dell’artista
aretino Giacobbe Giusti. “La mostra ha avuto un grande successo – ha
commentato la Presidente della Lapis, nonché consulente al Ministero
dell’Interno per le tematiche di educazione alla legalità, Marilena
Farruggia Venturi – tanto che abbiamo deciso di renderla itinerante in
Europa. Devo innanzitutto ringraziare il Prefetto Annamaria Sorge
Lodovici che ha collaborato attivamente per la sua realizzazione e
l’Assessore alla Cultura del Comune Giovanni Chianucci che ha messo a
disposizione della causa ingenti risorse. “Purtroppo – ha concluso
Farruggia – per un disguido tecnico non c’è stato tempo per
organizzare le visite delle scuole, che sono le dirette interessate
all’argomento, e così ho chiesto una proroga per prolungare la mostra
che spero posa essere gentilmente concessa dal Comune” “Le parole
del mondo” è gratuita e visitabile dalle 10 alle 13 dei giorni
feriali, mentre nei giorni festivi rimane aperta anche il pomeriggio
dalle 16 alle 19. La Nazione, 24 novembre 2004La mostra – Nella sala S.Ignazio libri di alfabetizzazione provenienti da
quarantacinque paesi fino al 5 dicembre Abbecedari dal mondo
AREZZO
– Gli armeni usano un alfabeto di otto vocali e trenta consonanti,
diciassette in meno le usano i finnici. In Eritrea, ex colonia, i
bambini conoscono l’italiano e scrivono in tigrino e nei libri
iraniani le bambine sono raffigurate con il chador. Gli abbecedari di quarantacinque paesi del mondo sono in
mostra fino al 5 dicembre nella sala S.Ignazio di via Carducci per
iniziativa della Lapis, Libera associazione per il progresso
dell’istruzione, una mostra voluta da Marilena Farruggia Venturi e
Manuela Loreni Papini, che dopo averci lavorato due anni la porteranno
in altre città italiane e straniere. Lettere, disegni, la storia
dell’alfabetizzazione del mondo passa così attraverso le culture e le
tradizioni dei vari paesi. Capita così di vedere in un libro arabo come
ci si prende cura della propria igiene personale. E capita anche di vedere
raffigurate armi in libri di paesi che da decenni convivono con la
guerra. Una documentazione preziosa per gli addetti ai lavori, un
viaggio intorno al mondo per i bambini e per gli studenti, ai quali la
mostra è dedicata, con una biblioteca elettronica consultabile sul
posto. Ma anche un virtuale ritorno a casa per tanti bambini stranieri
che vivono qui. Partner dell’iniziativa il Comune, la Provincia, Banca
Etruria, Puntoit per l’informatizzazione, la casa editrice Fatatrac,
che ne ha pubblicato il catalogo, e gli ambasciatori di tutti i paesi
che hanno inviato il materiale. La mostra “Le parole del mondo” sarà
aperta tutti i giorni, a ingresso gratuito, dalle 10 alle 13, sabato e
domenica anche dalle 16 alle 19. Prenotazione visite all’ufficio
cultura del Comune 0575/377506. AGI2354 3 R01 0 NAZ/ + CRO
ISTRUZIONE:
IN MOSTRA AD AREZZO ABBECEDARI DA TUTTO IL MONDO – (AGI)
– Arezzo, 19 nov. – Gli abbecedari, i libri su cui i bambini di
tutto il mondo imparano a leggere e scrivere, sono i protagonisti di una
mostra organizzata da Lapis e Comune di Arezzo: nell’ex chiesa barocca
di Sant’Ignazio, saranno esposti da domani 45 volumi provenienti da
altrettanti paesi di tutti i cinque i continenti, raccolti a cura della
Lapis, Libera associazione per il progresso dell’istruzione.
L’inaugurazione, domani pomeriggio, sarà preceduta da una conferenza
sulla lettura del professor Bruno Rossi dell’università di Siena;
durante la cerimonia, a cui sono stati invitati gli ambasciatori di
tutti i paesi da cui provengono gli abbecedari, è previsto un concerto
con brani di Frederic Chopin, Franz Liszt e Sergei Rachmaninov, suonati
dagli studenti del liceo classico musicale di Arezzo. L’esposizione,
hanno spiegato in una conferenza stampa i promotori, si propone di
documentare i vari approcci educativi e editoriali al tema del libro di
testo, le varietà testuali e grafiche, la scelta delle tematiche e
delle illustrazioni nei vari paesi. Nei prossimi mesi la mostra sarà
itinerante, in Italia e in Europa. (AGI)
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